Quando qualcuno si ammala, ci sono tante cose difficili da affrontare. Una delle più complicate è esprimere quello che si prova, il dire “ci sono, sono qui per te, lasciati aiutare” e l’affrontare la situazione nel giusto modo, senza drammatizzarla troppo, per non abbattere l’umore del malato. Se fossi malata, mi piacerebbe che qualcuno ci ridesse sopra, di modo da fare ridere almeno un po’anche me (un po’ come fanno le ragazze di Sex& the City con Samantha, scusate la citazione stupida ma credo che sia stato di buon esempio).
Quando ho scoperto le Empathy cards non potevo crederci: dei biglietti che vanno dal semplice mi dispiace, è una situazione di merda, a promesse di aiuto concrete (“mi sdraierò con te sul divano a guardare un po’ di tv trash”) o semplicemente a battute per tirare un po’ su il morale (“per favore posso dare un pugno al prossimo che ti dice che tutto succede per una ragione?”). Stupende.