Finalmente dopo un lungo periodo di pausa sono tornata a leggere, quindi a grande richiesta ecco un riassuntone delle mie ultime letture:

 

Piccolo manuale di autodifesa verbale 

di Barbara Berckhan

La vera rivelazione di questo mese è questo libro eccezionale, che secondo me tutti dovrebbero avere in casa. Barbara racconta in pochi capitoli come difendersi da persone aggressive, passivo aggressive, cattive o semplicemente fastidiose, con poche e semplici tecniche. Dalla controdomanda antidoto (mai attaccare ma aprirsi al dialogo), alla tecnica della gocia che vi dico sempre, alla superiorità al commento bisillabico, davvero ad ogni capitolo sgranavo gli occhi ed esultavo mentre prendevo appunti. Semplice, breve e geniale.

 

Cambiare l’acqua ai fiori 

di Valerie Perrin

Dopo averne tanto sentito parlare, finalmente ho letto anche io questo libro francese, in francese, si sa mai che la traduzione non fosse super (timore che mi ha inculcato Beppe, non ci avevo mai pensato prima di lui). A me la storia è sembrata una versione di “L’eleganza del riccio” ambientata in un cimitero invece che in un condominio. La trama è abbastanza straziante, il libro molto triste e lungo (700 pagine nella versione francese). È sicuramente ben scritto e anche interessante, però fino a metà la trama non mi ha presa per niente, e sono arrivata alla fine spinta dalla curiosità ma sbuffando e lamentandomi, non esattamente lo stato d’animo che cerco quando leggo un libro. Insomma, avrei potuto benissimo fare a meno di questa lettura, anche se non si può dire sia un brutto libro. Magari leggerò “Trois” sempre di Valerie, che mi avete caldamente consigliato e che pare sia molto più leggero e divertente (ormai dovrei aver imparato a non fidarmi di nessuno ma ok).

 

 Annientare 

di Michel Houllebecq

Probabilmente con questo articolo farò una figuraccia, ma non sono riuscita ad andare oltre pagina 40. Insostenibile.

 

Il profilo dell’altra 

di Irene Graziosi  

Avevo grandi aspettative sul libro di Irene, perché amo come scrive, e infatti non sono rimasta delusa: la storia è interessante (racconta molto del mondo di influencer e agenti), il libro è scritto benissimo e l’ho letto tutto d’un fiato appena l’ho ricevuto. Vorrei sapervi fare una recensione migliore ma fidatevi di me.

 

Il piacere al femminile: Miti e realtà della funzione orgasmica nella donna

di Roberto Bernorio e Milena Passigato

Ho letto questo libro su consiglio di una sessuologa, Laura Romieri (seguitela su Tik Tok), ed è stato interessante scoprire da questo piccolo saggio la situazione reale delle donne rispetto al sesso, con tutti i problemi fisici e non che possono accompagnarle. Utilissimo per chi ha qualche problema e vuole magari sentirsi meno sola, per chi non ha problemi ma magari ha aspettative altissime sulla propria vita sessuale (eccomi), insomma per tutte le donne che vogliono qualche informazione pratica e qualche dato statistico.

 

La nostra furiosa amicizia 

di Rufi Thorpe

Letto su consiglio di Gynepraio, l’ho divorato ma con un grandissimo senso di tristezza per tutto il libro. I due protagonisti vivono una vita di sofferenza, traumi mai risolti che sfociano in problemi enormi, però il tutto è descritto intorno alla loro amicizia appunto, furiosa e bella quanto triste. Non sto dicendo che non voglio mai più leggere libri tristi ma forse dopo tutta la bibliografia della Yanagihara sono a posto per un po’.

 

Il popolo degli alberi 

di Hanya Yanagihara

Il primo libro della Yanagihara è il terzo suo lavoro che ho letto, con grandi aspettative che non sono state disattese. Nonostante la storia sia lontanissima da quello che di solito mi piace leggere (scienziati e medici che vanno in un’isola sperduta per studiare popolazioni locali), sono rimasta INCOLLATA alle pagine fino a che non sono arrivata all’INCREDIBILE, INASPETTATISSIMO, STUPEFACENTE finale (forse solo per me che sono un po’ tonta, non so, non me lo aspettavo). Scritto benissimo come tutti i suoi libri, ve lo consiglio.

 

 Niente di vero 

di Veronica Raimo

L’ho letto in un pomeriggio e per tutta la durata del libro non ho capito se mi sia piaciuto moltissimo o per niente. Mi ha ricordato un po’ un Sedaris triste, con sprazzi di ironia che mi hanno fatto molto ridere ma anche svariati pezzi senza senso, buttati nel libro senza una vera trama. Non so.

 

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4 Commenti

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  1. Isa

    23/08/2022 alle 9:20 PM

    Su Houellebecq sono rimasta sorpresa! Capisco però. Sono una sua fan, li ho letti tutti, devo dire che quest’ultimo è molto meno cinico e insolente degli altri e molto più spirituale, con orizzonti di speranza che normalmente mancano nei suoi libri!
    A questo proposito ti consiglierei “Piattaforma” e “La carta e il territorio”, secondo me molto validi.

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  2. MARTA

    14/07/2022 alle 10:41 AM

    Scusa, commento tardi per Houellebecq che amo da sempre, di cui ho letto tutto, attendo le sue nuove uscite con batticuore e trovo unico, geniale e terribile, però “Annientare” l’ho abbandonato, incredula e affranta , dopo poche pagine.
    “Niente di vero” l’ho trovato sorprendente, fin dal titolo con doppio senso…Sembra un libro semplice, ma non lo è, sembra banale, ma non lo è, sembra una storia da niente, ma non lo è. Di certo non sono riuscita a smettere di leggerlo quando ho cominciato (come te) che è una delle cose che adoro di un libro 🙂

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  3. eNRICA

    29/06/2022 alle 8:47 AM

    grazie

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