Bianco –  Breat Easton Ellis

(edizione inglese qui)

Sono un grande fan di Bret Easton Ellis e ho letto quasi tutti i suoi romanzi, quindi non potevo non leggere il più interessante di tutti, Bianco. Perfettamente in linea con i tempi, questo libro non è un romanzo ma una esplorazione di quello che sta succedendo nel mondo, dal suo punto di vista, nella sua vita ma anche in politica, nelle relazioni, nei social media. E lo fa senza badare al politicamente corretto, anzi puntando il dito su chi è sempre pronto a mettere in croce tutti, non guardando da che pulpito arriva la predica. ‘The culture at large seemed to encourage discourse,’ scrive, ‘but what it really wanted to do was shut down the individual.’ L’ho adorato.

Guia Soncini –  L’era della suscettibilità

Basta un niente: qualsiasi cosa indigna qualcuno, offende qualcun altro, cancella altri ancora. Guia Soncini analizza molte situazioni in cui il politically correct ha prevalso sulla verità, ci spiega perché il diritto di offenderci forse non è del tutto corretto, ma devo dire lo fa in un modo un po’ sloppy e superficiale, nonostante mi aspettassi un prodotto migliore dal titolo del libro. Unica eccezione, il capitolo finale, dove si dichiara stufa del culto di Diana Spencer, cosa con cui sono assolutamente d’accordo.

 

Roth – La macchia umana

(edizione inglese qui)

Il professor Coleman Silk da cinquant’anni nasconde un segreto, e lo fa così bene che nessuno se n’è mai accorto, nemmeno sua moglie o i suoi figli. Un giorno però basta una frase (anzi una sola parola detta per sbaglio, senza riflettere) e su di lui si scatenano le streghe del perbenismo, gli spiriti maligni della “political correctness”. Allora tutto il suo mondo, la sua brillante vita accademica, la sua bella famiglia, di colpo crollano; e ogni cosa che Coleman fa suscita condanna, ogni suo gesto e ogni sua scelta scandalizzano i falsi moralisti. Uno dei tanti capolavori di Roth, che vi farà venire i brividi dall’inizio alla fine.

Jon Ronson – so you’ve been publicly shamed

(edizione italiana qui)

Twitter e Facebook hanno un lato oscuro: spesso alimentano i peggiori istinti moralizzatori delle persone, dando vita a una versione moderna e violentissima della gogna pubblica. Il bersaglio può essere chiunque, il perfetto sconosciuto come il personaggio famoso: Justine Sacco, che per un tweet di cattivo gusto ha perso il lavoro; Jonah Lehrer, star della divulgazione scientifica che si è visto rovinare la carriera per una citazione (inventata) di Bob Dylan; Lindsey Stone, che per una foto su Facebook si è dovuta quasi nascondere in casa per un anno; sono solo alcune delle vittime della violenza cieca e anonima dei giustizieri della rete. Molto interessante e ancora attuale benché sia del 2015.

Robert Hughes – La cultura del piagnisteo

(edizione inglese qui)

Mi aspettavo un libro diverso da quello che ho letto, cioè un saggio infinito che parla di come la politicizzazione di tutte le aree della cultura americana sia risultata in that the politicization of almost every area of American abbia portato a litigi, lotte intestine e una caduta degli standard necessari per tenere insieme una nazione così diversificata.
Basato su una serie di letture sponsorizzate dalla New York Public Library e dalla Oxford University Press, Culture of Complaint dice che il melting pot americano non c’è mai stato, e che l’America è fatta di differenze, per colpa di vari fattori, dai demagoghi che affermano che c’è una sola via per l’americanità virtuosa, ai multiculturalisti che cercano di riscrivere la storia, ai sostenitori del politicamente corretto e i sociologi che vedono il disfunzionale famiglia come causa della maggior parte dei problemi personali.

Remo Bassetti – Offendersi

“Questo saggio, colto e provocatorio, per la prima volta si occupa dell’offesa in entrambe le accezioni, aggressiva e riflessiva , considerandole come facce della stessa medaglia. Remo Bassetti indaga qui la dimensione storica e culturale, letteraria e antropologica della denigrazione e delle molteplici reazioni, a volte insospettabili, che essa provoca, dai duelli agli attacchi nei social media fino alla battaglia per il politicamente corretto. Addentrandosi in case, uffici, stadi, chat e parlamenti, l’autore ci svela, con incalzare ironico e graffiante, i meccanismi sociali e psicologici dell’offendersi. Si scoprono così le dinamiche culturali e le differenze geografiche degli insulti, le zone franche e le tutele giuridiche della denigrazione, fino alla cancel culture e alle rivendicazioni dei gruppi minoritari, per individuare infine possibili correttivi a un’offesa, coltivando la virtù di non farsi turbare l’animo. Da Omero ai rapper, da Shakespeare a Trump, dalle tribù indigene ai tweet , questo saggio tratta materiale eterogeneo ed esplosivo”

Jia Tolentino – Trick mirror

(edizione inglese qui)

La bellissima raccolta d’esordio di questa scrittrice millennial, Jia Tolentino, talento della rivista americana New Yorker, esplora in nove saggi inediti e interconnessi la propria maturità nel paesaggio confuso in cui viviamo, un’era di verità malleabile e diffusa illusione personale e politica. Trick Mirror è un libro sugli stimoli che ci modellano e su quanto sia difficile vedere chiaramente noi stessi attraverso una cultura che ruota attorno all’io. Dall’ascesa dell’incubo social in internet alla sua apparizione in un reality show televisivo, dalle sue esperienze con l’MDMA e la religione al sogno punitivo dell’ottimizzazione di sé perpetuato dalla nostra cultura, dal fenomeno del truffatore americano di successo all’ossessione della sua generazione per i matrimoni stravaganti, il libro è davvero un gioiellino da leggere, chiaro, feroce e divertente.

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