Si dice che i mocassini siano nati in Inghilterra a fine ‘800. Il “Wildsmith Loafer”, realizzato da Raymond Lewis Wildsmith di Wildsmith Shoes, fu progettato per Re George VI come scarpa da casa e successivamente commercializzato e venduto da altre aziende calzaturiere londinesi con il nome “Harrow”. Nel 1934, G.H. Bass (un calzolaio a Wilton, nel Maine) iniziò a produrre mocassini con il nome di “Weejuns”: l’aggiunta distintiva era una striscia di pelle sulla sella con un taglio a diamante.
Il termine penny loafer ha origini incerte ma la spiegazione più famosa è che gli studenti delle scuole superiori americane negli anni ’50 iniziarono a inserire un penny nella fessura a forma di diamante sui loro Weejun. Nel 1966, Gucci aggiunse un cinturino in metallo sopra la scarpa, a forma di filetto di cavallo. I mocassini Gucci (ora un termine generico che si riferisce a scarpe di questo stile di qualsiasi produttore) si diffusero anche nell’Atlantico e furono indossati da uomini d’affari degli anni ’70, diventando quasi un’uniforme di Wall Street, raggiungendo un uso diffuso negli anni ’80.
Se vi volete avvicinare ad un mocassino college e siete al primo acquisto, vi consiglio di partire dalla nappa o dal camoscio, per abituare il piede. Una volta “temprato” (sono scarpe di solito abbastanza dure) potrete passare alla pelle spazzolata e alla durissima vernice. La prima legge per le scarpe formali -che siano Oxford, Chelsea boots o Derby- è alternarle, e metterle dentro le forme quando non in uso, per fare in modo che il legno assorba umidità e ridistenda le pieghe della pelle. Le forme migliori sono quelle in legno di cedro, perché poroso e profumato.
Ecco una selezione di penny loafers! Vi ho messo i modelli più classici in color nero, ma ogni brand li propone in diversi colori e materiali (per esempio ho i Sebago in bordeaux e i G.H. Bass in cavallino zebrato!)
I Sebago e i G.H. Bass sono entrambi molto classici e molto belli: non troppo spessi ma nemmeno troppo sottile, il cuoio è perfetto per essere indossato anche in estate. Attenzione alla suola, se non c’è la gomma non deve entrare a contatto con l’acqua (quindi non metteteli quando piove) perché si rovinerebbe. Si usano quindi nelle mezze stagioni e in estate. Sono scarpe abbastanza dure le prime volte, quindi consiglio di comprarle di mezzo numero in più.
La struttura è più sottile e femminile (a me piace meno), le cuciture meno evidenti.
Un altro modello classico, noto per essere molto duro ma una volta presa la forma del vostro piede non le toglierete più.
Queste possono andare bene anche in inverno, con una calza spessa, grazie alla suola in gomma che isola dal freddo e dalla pioggia.
n.d.r: questo articolo contiene affiliate links