È un po’ che penso al mio stile personale. In realtà ci penso da circa 20 anni, quando mi sono appassionata alla moda. Parlo di moda tutto il giorno, navigo il web informandomi sulla moda costantemente, osservo come sono vestite tutte le persone intorno a me, salvo foto di look, compro vestiti, vendo vestiti, salvo vestiti. Sono così “into it” che ormai l’intera faccenda deve essermi venuta a noia, come vi dicevo in questo articolo, e la mattina quando apro l’armadio per vestirmi mi sale lo schifo. La mia mente diventa un foglio bianco, non ho idea di cosa indossare e con cosa abbinarlo, qualsiasi cosa mi sembra inabbinabile, scomodissima, niente di che. So perfettamente che i problemi sono altri, ma è frustrante avere così tante fonti dalle quali attingere e non sapere mettere insieme un look che non sia jeans e maglione. Avere i capi fondamentali non basta, bisogna saperli abbinare. Sapere le regole non basta, bisogna applicarle. È LA PARTE DI STYLING che è difficile.

In questo mini articolo vi ho condiviso due video di stylist che parlano di come lavorano per trovare lo stile delle proprie clienti, partendo da un moodboard e approdando a look che poi verranno indossati e credo di essere arrivata a questo punto. Capito il fatto che non sono più la sperimentatrice che ero 1o anni fa, che ho tutti i fondamentali che mi servono (o forse no, come vi illustro tra poco), che non voglio comprare più niente, è tempo di imparare a vestirmi (lol).

 

L’altro giorno la mia amica (hehe) @amysmilovic mi ha chiesto di mandarle un mio look, per inserirlo nella sua serie su tik tok dove analizza look banali e li rende moderni. Pensavo di averle mandato un outfit decente: maglietta nera, blazer nero, jeans e sneakers, ma mi ha distrutta >.< Come vedete nel suo edit a destra, i pantaloni dovrebbero essere più lunghi e a vita alta, le sneaker diverse, la t shirt più accollata e con una stampa, il blazer più oversize. In effetti sono piccole modifiche ma che cambiano tanto nella resa finale, pur facendolo rimanere un look da giorno che indossi in 5 minuti e con cui puoi andare a fare la spesa e portare il cane.

Credo sia poi il principio tale per cui vedete i feed instagram di tante influencer che sembrano vestirsi in modo veramente NORMALE, ma che hanno invece look interessanti pur essendo composti sempre da camicia, jeans e scarpe super minimal: le proporzioni sono giuste, i colori bene abbinati senza essere troppo matchy-matchy, i vestiti minimali ma di qualità (bei tessuti, bei tagli). Lo ben sanno anche le mie clienti degli armadi, che mi chiamano per capire come vestirsi “meno banale” (cit.) ma senza dovere per forza comprare un top di pizzo rosso o dei pantaloni gialli di pelle, anzi facendolo con i capi che già hanno nell’armadio, che per il 99% dei casi sono jeans, t shirt, maglioni e camicie.

Poi Amy mi ha proposto altre varianti dello stesso look:

-quello sopra di cui vi ho parlato

-t shirt nera e blazer nero (più over), jeans simili (ma meno scoloriti) con calza e ciabatta

-t shirt in colore neutro, blazer nero (più over), jeans bianchi, cintura marrone e le stesse sneakers che ho

-t shirt nera e blazer nero (più over), jeans barrel, slingback e borsa marrone

Come dicevo, sono tutti look semplici e replicabili (detto che non metterei mai le ciabatte e che non ho un blazer nero over, rimedio subito), ma decisamente più moderni del mio, pur rimanendo comodi e indossabili tutti i giorni.

 

Voi direte tutto bellissimo, rimane il fatto che tante di noi non sono ancora in grado di vivisezionare look “normali” messi insieme in 5 minuti per renderli più interessanti, ma poossiamo sempre creare moodboard, come suggerisce Kate Young, e cercare di copiare chi ci piace 🙂 🙂 🙂

Quindi ecco il mio, più che un moodboard è una attenta raccolta di look racconti tra le cartelle del mio pinterest e i miei articoli sullo stile personale di tante fashion insiders , look che

1 mi rappresentano

2 indosserei davvero e non solo nella teoria (spesso vedo look che adoro ma che non indosserei mai)

3 posso replicare con le cose che ho già nel mio armadio

(il look di riferimento è quello sulla destra)

Il look di riferimento è quello sulla sinistra

Il look di riferimento è sulla destra (si, amo Danielle delle Haim)

look sulla sinistra

look al centro

look a destra

look al centro

look a sinistra

 

cosa ne pensate? Vi sembra che si parlino tra loro? Avete intenzione di fare questo esercizio per capirci un po’ di più sul vostro stile personale?
Fatemi sapere, mi interessa molto!

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13 Commenti

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  1. Verena

    26/04/2022 alle 1:20 PM

    Ciao Giulia, che piacere riscriverti. Non uso IG da tanto tempo ma è un piacere ritrovare la tua carica energica anche qui sul blog.
    Il mio look preferito è il secondo, a partire dall’alto: quello della ragazza bruna appoggiata agli scatoloni e con un cappotto color cammello adagiato sulle spalle.
    Mi ha ricordato un look di Zoe Kravitz nella serie in cui interpretava una venditrice di dischi in vinile, salvo il diverso colore della maglietta (giallo a costine se non erro) e le scarpe (non ballerine ma stivaletti).
    Non so perché ma credo che baserei tutti i miei look sui denim (dopo aver trovato quelli giusti!). Il denim è molto “democratico”: ci sono i jeans più casual, quelli austeri ma dotati di eleganza, certamente non per una passeggiata al parco, quelli da “imbianchino” oppure quelli da avvocata. Ironizzo sui ruoli ovviamente, sulle situazioni, non tanto sulle tipologie (a meno che qualche brand non li abbia davvero ridenominati così, una volta o l’altra lol).
    Quindi, se potessi basare tutta la mia immagine sul denim, lo farei: con il color azzurrino (che non so come si chiami, poi ci sono altre varianti in realtà) ci stanno bene tantissimi colori. Per esempio, una volta metti un maglioncino primaverile, l’altra metti una camicetta, l’altra ancora una t-shirt con stampa oppure una blusa molto elegante per il lavoro o , ancora, un toppino smanicato per l’estate.
    Idem per l’abbinamento delle scarpe aii piedi: un giorno la ballerina, un altro giorno gli stivaletti, poi un altro ancora le sneakers, poi ancora dei sandali, e così via.
    In ultimo: grazie per questi stimoli molto interessanti e divertenti, sei una grande 🙂

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  2. Holly

    07/04/2022 alle 3:01 PM

    A me piace moltissimo il look pantalone e maglietta a collo alto nera indossato dalla ragazza coi capelli biondissimi a fianco di quella col vestito grigio (perdonami non so i nomi) e la mia bacheca Pinterest è piena di foto così. Il mio dubbio però rimane se un look del genere possa stare bene ad una ragazza pera non magrissima come sono io..tu che ne pensi? O meglio, ritieni che siano fattori da tenere in considerazione?
    Articolo bellissimo come sempre, Giulia!

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    • rockandfiocc

      08/04/2022 alle 4:10 PM

      secondo me può stare bene a tutte, no? magari le proporzioni del pantalone possono cambiare ma la sostanza rimane quella

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  3. giulia

    06/04/2022 alle 5:22 PM

    ciao Giulia,
    da qualche anno cerco di comprare poche cose e mirate, con tessuti buoni e soprattutto che mi piacciono molto. Quando poi quando apro l’armadio non so proprio come assemblarle e alla fine mi ritrovo sempre con i soliti jeans e maglietta.

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  4. Eleonora

    06/04/2022 alle 5:20 PM

    Ciao Giulia. Ci hai chiesto un parere, quindi, da brava (ex) avvocata scorpione che sono, ecco il mio.
    Innanzitutto trovo che tra le foto che hai pubblicato un fil rouge si intraveda e sicuramente sono tutti looks che ti si addicono (in verità mi sembra che bene o male tu li abbia già replicati, anche solo per reels/video).
    Ti confermo che (pur non avendo tanti pezzi) vivo come te – e chissà quante altre persone – questa situazione di conflitto, data probabilmente dalle troppe influenze esterne ma al contempo anche dalla consapevolezza di voler atterrare su un “nuovo livello” di stile, più maturo, consapevole, sostenibile, definito… insomma, davvero tante richieste per chi nella testa ha ben altro rispetto alla sola moda (tu forse dirai: certo, ma ci sono persone che riescono ad avere tutto ciò in modo quasi effortless! Anche io voglio!).
    Ma passiamo agli esempi pratici di quotidiano “struggle”.
    Ho notato che uno degli elementi chiave sono le scarpe: da lì si va in su, definendo il tipo di pantalone, di gonna, di calza, di mood generale. Il problema (per quanto mi riguarda) è che al mattino prima di uscire vorrei solo rimanere in ciabatte e la sola idea di mettere per il terzo giorno di fila quei tacchi sottili, possibilmente a punta, che si sposano perfettamente con il pantalone palazzo che a sua volta con quella blusa che ho davanti … mi fa passare la voglia di andare al lavoro. Finisco quindi per settarmi su un paio di stivaletti che nulla aggiungono – o peggio, rovinano – il resto dell’outfit. N.b.: facendo hip hop preferisco di gran lunga spendere per un paio di Nike piuttosto che di scarpe eleganti/diverse. A malincuore cerco di fare entrambi gli acquisti.
    Ancora, il clima: non vorrei necessariamente vivere in una zona climatica più calda (maglioni, stivali alti, cappotti, mi piacciono tanto) eppure trovo veramente faticoso sentirmi a mio agio senza quegli elementi che spesso, ahimè, ci rovinano i piani: la canottiera della salute, un maglione al ristorante che maschera – di fatto, tutto – l’outfit al ristorante… ho reso l’idea.
    Per quanto riguarda le proporzioni, credo che siano il tema più controverso quando si tratta di uscire di casa. Mi spiego: un outfit che rispetti le regole di Amy può sembrare perfetto allo specchio o in una foto, le spalle così, il busto cosà, la lunghezza, la larghezza ecc. ecc. Però quando poi usciamo di casa io trovo troppo importante sentirmi bene in quei vestiti, a dispetto delle forme canoniche che ci si aspetta di indossare; per cui, ad esempio, il mega blazer o il pantalone esagerato sono stupendi ma io mi sentirei un manichino ben costruito e non, come vorrei, una ragazza super cool e in una buona forma fisica (sono anche io team busto lungo e gambe normali ma voglio potermi vestire in modo da slanciare la figura! Perchè io valgo!).
    Insomma: un vero dilemma che si risolve spesso con il ricorso agli outfit “sicuri” (e conservati in una cartella del cellulare piena di foto allo specchio in ascensore) salvo poi andare in crisi quando si tenta di uscire dalla zona di comfort. Il paragone con le altre situazioni di vita – seguendo questo ragionamento – viene allora spontaneo (e dire che è stato molto più semplice decidere di trasferirmi per un periodo in un altro Paese, parlando una lingua diversa o di cambiare totalmente lavoro).
    La soluzione, forse, potrebbe essere quella di introdurre (o eliminare! qui sei tu l’esperta) gradualmente un elemento alla volta, senza pretendere di diventare la nuova icona di stile da un giorno all’altro (es. la scorsa primavera mi sono imposta di abbandonare le classiche giacche di jeans per ricorrere a un blazer spalle larghe da indossare con sandali – no sneakers – jeans over e canotta a costine. Questo inverno, invece, ho acquistato nuovi capispalla più seri, e limitare il parka adolescenziale. Il prossimo passo: pezzi per gli aperitivi estivi. Nel tuo caso, ad esempio, puoi riprometterti che sotto ogni jeans metterai una scarpa diversa dalle amate New Balance, per iniziare). Anche se siamo abituate a prendere le novità della vita con grande spirito di intraprendenza potremmo dover accettare che, ahimè, sulla moda non siamo poi così radicali e spericolate (ed è subito psicoterapia).
    Fun fact: le mie amiche incisero sul bracciale che mi hanno regalato per i 18 anni questa frase “mi riservo con fermezza il diritto di contraddirmi”: ciò testimonia la mia perenne propensione per il cambio di idea, continuo e repentino, nonché una dovuta e necessaria chiave di lettura per quanto ho scritto.
    Un caro abbraccio, Ele.

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    • rockandfiocc

      08/04/2022 alle 4:14 PM

      grazie per il commento e per gli spunti!! sono ottime idee, cercherò di partire anche io per imposizioni haha

      Rispondi
  5. Irene

    06/04/2022 alle 4:29 PM

    Ciao Giulia! Non ti ho mai scritto, ti scrivo qui per non intasarti i direct su Ig. Ti seguo da un pò e quello che secondo me traspare dai capi del tuo armadio, dai contenuti che posti e anche da questo post è confusione, forse dovuta alla frenesia della tua vita, costantemente bombardata da immagini di moda. Se posso darti un consiglio: io credo tu debba ascoltare te stessa e prenderti un momento per riflettere; guarda il tuo armadio, i vestiti che hai e chiediti se veramente ti piacciono: perché tu, pur avendo le possibilità economiche, non acquisti i capi che ti piace vedere sulle altre persone? o non fai gli abbinamenti che la Amy ci insegna? Secondo la mia opinione, sei talmente concentrata nel trovare contenuti per gli altri, guardare siti, vestiti, ascoltare pareri dei tuoi amici riguardo ai tuoi vestiti, ecc. da dimenticarti chi sei e cosa vuoi trasmettere con i tuoi vestiti. Non è assolutamente una critica e mi dispiacerebbe se tu, attraverso queste parole robotiche, pensassi a me come ad una stronza, perché vorrei solo consigliarti di ascoltarti, mettere in pausa la frenesia per un secondo. Io credo tu (parlo a te per parlare anche a me) debba lasciar andare la tua frenesia di essere conforme alle mode- non del momento, ma quelle dettate dal tuo essere, anche, influencer- e abbracciare più la consapevolezza di te, ascoltarti, darti tempo: ricordo bene il tuo post “mi vestivo meglio quando mi vestivo peggio”, ma penso anche che, alla fine, ci si debba accettare per come si è realmente: sei ancora la stessa persona di 10 anni fa? I vestiti riflettono chi sei, accentuano i tuoi punti di forza e le tue insicurezze: non pretendere dai vestiti quello che ti davano 10 anni fa, ma, piuttosto, cerca di scoprire chi sei, in silenzio, da sola, senza i pareri di amici o guru della moda- che, spesso, mettono solo disagio o pressione ad una persona confusa. Questo mio lungo e insensato commento vuole essere un invito alla consapevolezza di sé: certamente mi piacciono i vestiti contenuti in questo post, ma ti rispecchiano? li metteresti davvero? o sono solo tue percezioni di come vorresti essere- e non sei? o di come vorresti essere- e sarai, perché vuoi essere? Forse sono parole crude o insensibili e di questo mi scuso, vorrei soltanto esserti di aiuto. Spero di esserlo stata. Con affetto, Irene.

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  6. Ingrid

    06/04/2022 alle 3:40 PM

    Tutti bellissime e che dire….non ci capisco nulla neppure io, quando vedo jeans corti penso (corti?troppo corti?da accorciare?con quale scarpa?alta?meglio bassa?no sneakers?) non capisco i collegamenti che fa Amy perchè purtroppo 1)alcuni non li metterei 2)fatico con la lingua e non riesco a seguire il concetto….un dramma! detto tra noi aspetto il cambio armadio per eliminare quasi tutto! sto facendo esercizio personale ma con pochi risultati….aggiungiamo che si mette la Allybegood (che adoro) a mostrare i look prov che spesso sono il mio stile….aiuto!

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  7. Chiara

    06/04/2022 alle 2:27 PM

    Ciao Giulia,
    mi ritrovo molto nelle tue parole. Vorrei aggiungere un pensiero che ho sviluppato negli ultimi mesi.
    Lavoro nella moda, quindi come te la maggior parte della mia giornata ruota attorno a questo.
    Ma dall’altra parte, per quanto riguarda il mio stile personale, sono giunta alla conclusione che io voglio rispettare il mio stile, più classico e meno moda – meno tendenza e più evergreen – ma che mi rappresenta appieno.

    Quello che cerco è un modo per esprimere me stessa, ma senza dover necessariamente stare al passo con le tendenze, e allo stesso tempo non risultare boring o superficiale, e che possa essere adattato alla vita di tutti i giorni in città. Questo è quello che sto ancora affinando e su cui so esserci molto lavoro da fare, su cui continuerò a lavorare stagione dopo stagione.
    Forse non sarò la più cool della situazione – ma a volte va bene così.

    Cosa ne pensi?

    Rispondi
    • rockandfiocc

      08/04/2022 alle 4:11 PM

      sono d accordo con te! non mi importa nulla della moda, la mia priorità è stare bene con me stessa!

      Rispondi

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