Mi chiedete sempre post su Milano, specialmente su negozi e ristoranti, ma la verità è che ce ne sono così tanti che non so da dove cominciare! Per ora ho stilato una lista di gioiellerie, per tutto il resto avrei bisogno di un blog a parte.

Vi ho scritto un post sulle esperienze da fare assolutamente ma ci sono tante altre cose da vedere! Se venite in città per due giorni e volete vedere un po’ di cosine, ecco la mia personale guida. Ho lasciato fuori i Musei perché sono davvero tanti, dai più conosciuti (Palazzo Reale, Triennale etc) ai meno conosciuti di cui vi ho parlato qui

 

Giorno 1: gli imperdibili

Partenza in zona Duomo

Ossario san Bernardino dietro il Duomo

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Migliaia di ossa ricoprono le pareti di una piccola cappella nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa, in Piazza Santo Stefano, rinvenute nelle fondamenta scavate per costruire il nuovo campanile, dopo che quello originale crollò nel 1642. Secondo la tradizione, le ossa appartengono a santi e a martiri, ma è più probabile che siano di persone morte nell’ospedale che nel Medioevo si trovava nelle vicinanze. Veramente suggestivo! Vi consiglio la visita guidata, ci sono tante storie interessanti e leggende dietro l ossario.

Duomo
Simbolo per eccellenza di Milano. Se non ci siete mai stati, una tappa è d’obbligo. Prima di entrare nella cattedrale, individuate sulla facciata la Statua della Libertà, che assomiglia incredibilmente a quella più famosa di New York, per molti si tratta infatti di un caso di plagio. Sul pavimento all’ingresso potete notare una meridiana che, poiché precisissima, veniva usata come principale orologio della città. Un’ultima curiosità: all’interno del Duomo pare sia custodita, tra le volte del presbiterio, una particolare reliquia (segnalata con una luce rossa), ovvero uno dei chiodi della croce di Cristo. Ogni anno a settembre si celebra il rito della Nivola, in cui l’Arcivescovo di Milano recupera il chiodo, salendo a 40 metri di altezza su una specie di ascensore a forma di nuvola. Salite infine sulle Terrazze del Duomo (a piedi o in ascensore) e passeggiate tra le guglie della cattedrale gotica.

-Approfittate di una pausa caffè al primo piano di Marchesi, per avere anche una vista dall’alto sulla Galleria Vittorio Emanuele II. Salendo invece al quinto piano arriverete all’ Osservatorio Fondazione Prada, che ospita spesso delle belle mostre di fotografia.

Chiesa Santa Maria presso San Satiro, in via Torino

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Nascosta in Via Torino (a circa 80 metri da Piazza Duomo), famosa per l’illusione ottica rinascimentale che fa sembrare profondo 9 metri uno spazio che in realtà misura 95 centimetri. A progettarlo è stato il Bramante, nel 1480: non c’era abbastanza spazio per costruire una vera e propria abside a causa di una strada dietro la Chiesa e si voleva costruire una chiesa a pianta centrale con l’altare al centro di quattro transetti identici, ma il clero voleva l’altare nella solita posizione sul lato est.

-passate davanti a La Scala

via Manzoni – atrio teatro Manzoni

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Riaperto nel 1950 dopo essere stato distrutto dai bombardamenti del 1943, il teatro Manzoni è super affascinante, a partire dal maestoso atrio.

Zona Palestro

Curiosate nel piccolo intrico di vie, altrimenti denominato Quartiere del Silenzio, che si snodano intorno Piazza Eleonora Duse, dove sono concentrati i più interessanti edifici liberty e déco della città.

via Serbelloni 10 – l’orecchio

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Questa scultura si trova al numero 10 di Via Serbelloni, in un palazzo chiamato Ca’ de l’Oreggia (Casa dell’Orecchio, appunto), proprio accanto alla porta d’ingresso. Realizzato in bronzo e arricchito di alcuni ciuffi di capelli ricci, è stato installato a metà degli anni Venti con la funzione di citofono: un tubo collegava la statua all’ufficio del portiere, in modo che i visitatori potessero annunciarsi in questo orecchio gigante, alto 70 centimetri. Nonostante questo citofono wireless non sia più in uso, è stato mantenuto sulla facciata, anche perché è stato creato dal celebre scultore Adolfo Wildt.

Villa Necchi Campiglio
 Incarna il gusto e lo stile degli anni ’30. Si tratta di un bellissimo lavoro dell’architetto Portaluppi, che è entrato a far parte dei beni ambientali del FAI. Vale davvero la pena prenotare una visita guidata per scoprire non solo  il giardino, con piscina e campi da tennis, ma anche i magnifici interni. Fa parte del Circuito delle Case Museo di Milano (insieme a Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano,  il Museo Poldi Pezzoli).

Via Cappuccini 7
Ecco dove si nascondono i famosi fenicotteri di Milano. Villa Invernizzi è una residenza privata, non aperta al pubblico, quindi potete solo intravederli, curiosando tra gli arbusti e il cancello.

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Palazzo Berri-Meregalli
 Esattamente di fronte a Villa Invernizzi, non potete non notare questo maestoso ed eclettico edificio storico che unisce elementi romanici, gotici e liberty. Anche questa è una dimora privata, quindi non visitabile, ma potete affacciarvi sull’androne e ammirare soffitti, mosaici e, in fondo, la bizzarra statua di Adolf Wildt.

Planetario
Collocato all’interno dei giardini Pubblici di Porta Venezia, fu fatto costruire da Ulrico Hoepli, fondatore dell’omonima casa editrice. Anche in questo caso il progetto fu affidato all’architetto e urbanista Portaluppi. Si dice che Hoepli avesse dedicato il planetario all’amata moglie defunta. Trovo che sia un posto molto romantico, perfetto anche per un date. Le sedie da cui osserverete il cielo stellato, sono delle originali Thonet girevoli del 1930.

– Passeggiate poi nel parco di Porta Venezia, progettato dall’architetto Balzaretti, tra le formazioni rocciose immerse nel verde.

-Merenda (o pranzo, a seconda di che ora si è fatta) al LuBar proprio lì vicino. Se invece volete una cosa più economica, tornate verso Duomo e mangiate un famoso panzerotto di Luini!

per poi passare in

Zona Cordusio

via Meravigli e la Galleria Meravigli, costruita nel 1928 che, con l’ampia copertura in vetro e ferro, riprende il gusto Liberty in voga nelle esposizioni universali dell’epoca, tra cui Parigi e Londra.

Meraviglioso il Palazzo Turati, in stile neo rinascimentale, solitamente chiuso al pubblico, ma se capitate a Milano durante la settimana del Salone del Mobile o nelle giornate del FAI, avrete la fortuna di visitare i suoi interni. Dall’esterno però potete vedere la particolare facciata interamente rivestita con bugnato di pietra a diamante.

Negozio Taschen, sia per regalarvi un bel coffe table book o semplicemente per sfogliare bellissimi libri Taschen, vi consiglio di farci un salto.

Corso Magenta, dove sono nascoste altrettante chicche:

– Innanzitutto vedendo le vetrine e l’insegna retrò riconoscerete il caffé Marchesi originale, fondato nel 1824.

-Al civico 12, entrando nel cortile interno e rivolgendo il naso all’insù, noterete come questo sia stato costruito in forma ottagonale perfetta.

Chiesa San Maurizio al Monastero Maggiore
Passeggiando distrattamente potreste anche non notarla, ma entrando rimarrete stupiti. Per la ricchezza delle decorazioni, viene anche soprannominata “Cappella Sistina del nord” . In particolare, a renderla unica è l’imponente ciclo di affreschi (molti dei quali attribuiti a Luini) che la riveste. La chiesa è divisa in due parti: una, accessibile dalla strada, era aperta e dedicata a tutti, l’altra, separata da un tramezzo, era  riservata esclusivamente alle monache di clausura che non potevano entrare in contatto con nessuno. Ora la chiesa è visitabile nella sua interezza. Osservando gli affreschi magari cattureranno la vostra attenzione alcuni  dettagli, come ad esempio gli unicorni presenti nell’Arca di Noè. I volontari del Touring  sono sempre ben disposti a dare spiegazioni e a fare piccole visite gratuita (una mancia è sempre gradita!)

Palazzo Litta
 anche questo maestoso edificio apre al pubblico solo in occasioni straordinarie (ad esempio Fuori Salone o nelle giornate FAI). Nel ‘700 il palazzo era conosciuto per i fastosi ricevimenti organizzati dalla famiglia Arese Borromeo Visconti Litta. Il palazzo fu costruito da Francesco Maria Richini e il cortile è considerato uno dei più belli del ‘600 lombardo. Gli interni sono celebri per gli arredi: si susseguono stanze con specchi, stucchi, tappezzerie e affreschi incredibili.

Palazzo delle Stelline. Attorno al 1530 Francesco II Sforza, chiamò a Milano un nobile benefattore veneto, conosciuto come “protettore dei fanciulli” che fondò un orfanotrofio maschile e uno femminile. La sede di quest’ultimo era il monastero di santa Maria della Stella, ubicato di fronte alla Chiesa di santa Maria delle Grazie, e ora conosciuto come palazzo delle Stelline (nome che veniva dato alle orfanelle). L’Istituto accolse migliaia di minori in difficoltà fino a quando venne chiuso negli  anni ’70. Oggi il palazzo, di proprietà del Comune di Milano, è sede della Fondazione Stelline, che ospita e promuove mostre ed eventi culturali. Nonostante l’edificio abbia subito negli anni varie ristrutturazioni vi sono elementi rimasti invariati: gli scaloni di pietra, i corridoi del chiostro e la magnolia centrale, che ne è divenuta il simbolo. Inoltre è possibile recarsi al museo Mertinitt e Stelline in cui il visitatore, grazie a un itinerario multimediale immersivo, potrà ripercorrere la storia milanese dell’800 con gli occhi dei bambini ospitati all’epoca nell’orfanotrofio.

Santa Maria delle Grazie con il Cenacolo Vinciano. Ovviamentese non lo avete mai fatto, prenotate, con largo anticipo, la visita guidata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Dura poco, ma merita di certo!

La casa degli Atellani e la Villa di Leonardo. Casa, con annesso giardino, donata nel’400 da Ludovico il Moro alla famiglia degli Atellani. Qui soggiornarono il Bramante, mentre lavorava alla nuova Tribuna e alla Cupola di Santa Maria delle Grazie  e Leonardo che all’epoca stava realizzando l’Ultima Cena. Il vigneto era stato donata dal Duca di Milano a Leonardo, in riconoscimento dei suoi meriti. Quest’ultimo era solito passeggiare tra i filari della vigna, alla ricerca di ispirazione. Dopo la guerra e vari passaggi di proprietà la dimora fu riprogettata e restaurata dall’architetto Portaluppi, che le ridiede splendore. La casa è ancora in parte abitata dagli eredi del Portaluppi.

 

Giorno 2

La mattina:

Zona Monumentale

– Iniziate la giornata con un impatto con la storia e l’arte nel silenzio del Cimitero Monumentale. Il cimitero è costruito come una città in miniatura, con viali alberati e piazzette. Ad adornare le tombe delle famiglie milanesi sono veri e propri monumenti dei più importanti artisti ed architetti dell’epoca. Tra le varie, le più celebri sculture funebri sono l’Ultima Cena per la tomba Davide Campari, il carro di buoi per la famiglia Besanzanica, Lazzaro che risorge per la famiglia Squadrelli, una fanciulla sul letto di morte per la contessa Isabella Casati, una casetta in marmo per Arturo Toscanini, una piccola chiesa lombarda in cotto per Pirelli, l’edicola più alta di tutto il cimitero per la famiglia Bocconi.

-Da qui passate poi in Paolo Sarpi, chinatown, dove è d’obbligo la tappa alla famosa ravioleria, per uno spuntino rapido e gustoso.

Il pomeriggio:

Zona Porta Romana

da tutt’altra parte ma

-Se volete passeggiare, fate una piccola deviazione ai giardini della Guastalla, tra i più antichi di Milano, per poi arrivare alla  Rotonda della Besana. Questa fu costruita nel ‘700 come cimitero del vicino Ospedale Maggiore; oggi è un bellissimo giardinetto pubblico, circondato da un porticato, in cui vengono anche organizzati degli eventi soprattutto in primavera ed estate. Ospita al suo interno pure il Museo dei Bambini e un bar, perfetto per un aperitivo all’aperto.

Fondazione Prada

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Non esattamente in centro ma decisamente vale la pena fare un salto alla Fondazione Prada: qui troverete mostre interessanti, una torre d’oro che svetta contro il cielo e il bellissimo Bar Luce, progettato da Wes Anderson.

 

Zona Navigli

Terminate la vostra giornata sui canali milanesi che un tempo venivano utilizzati per trasportare materiale edile ed affacciatevi nei cortili delle tipche case a ringhiera. In particolare  non perdetevi:

– In Darsena il Mercato Comunale
 Se volete assaggiare qualche frutto esotico particolare, qui con grande probabilità lo troverete

– Percorrendo il Naviglio Grande vi imbatterete nel vicolo dei lavandai, dove fino agli anni ’50 i lavandai (e poi le lavandaie) strofinavano i panni con il detersivo dell’epoca, costituito da cenere, sapone e soda.

Lo spazio Alda Merini
La poetessa abitava proprio sul Naviglio Grande e nel piccolo museo a lei dedicato è stata ricostruita la sua stanza, con oggetti originali ed effetti personali (sono stati conservati addirittura una porta e un pezzo di muro). Se lo desiderate, prenotate una visita guidata performativa, per immergervi pienamente nella vita travagliata di Alda Merini e comprendere appieno la sua poetica.

 

Si conclude così questo itinerario in una città tutta da scoprire e che tiene discretamente nascoste le sue bellezze 🙂 guai a chi dice che Milano è brutta!

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3 Commenti

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  1. Paola C

    18/07/2017 alle 8:48 AM

    c’è una cosa che vorrei fare a Milano, andare a mangiare in tutti i ristoranti etnici della città!! eritreo, iraniano, russo.. ce ne sono tantissimi!!

    Rispondi
    • rockandfiocc

      18/07/2017 alle 10:10 AM

      provati eritreo e russo, sono buonissimi! Iraniano non sono stata
      Ti consiglio anche Filippino (tastes of philippines), Thailandese (quello a porta genova), coreani vari (il mio preferito è BIM)

      Rispondi
      • Paola C

        20/07/2017 alle 10:20 AM

        grazie dei consigli!! purtroppo dove abito io, a Napoli di ristoranti etnici ce ne sono pochissimi!! 🙁 🙁
        quando andrò a Milano (ho alcune cugine che abitano lì) li proverò sicuramente!! 😉

        Rispondi

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