Come ho creato una più o meno definita caratterizzazione dei tipi umani femminili (Gine, Susanne, Ginevre, Irene e manca Tamara la Tamarra), ho pensato fosse il momento di condividere con voi anche la controparte maschile. Ecco quindi le 5 macro categorie di uomini eterosessuali secondo me (e la mia amica Veronica)

1. ANTONIO: IL FUORISEDE A MILANO

Pensate ad un qualsiasi ragazzo che viene da fuori Milano, spesso da piccole città. I capelli sono tagliati sfumati, l’outfit spesso sbagliato per una città come Milano (pantaloncini corti la sera, camicia troppo sciancrata, sneakers troppo bianche, lo zaino per il lavoro ok, ma brutto). Antonio gira sempre in branco con i suoi amici. Legatissimo alla mamma, le telefona due volte al giorno per dirle cosa ha mangiato e per chiederle informazioni sul bucato (quando non le porta i panni sporchi direttamente). In casa -dove cammina con orrende ciabatte comprate appunto dalla mamma- ha spesso sul tavolo la Gazzetta dello Sport, conserva bottiglie vuote di vino e birra, ha lo stendino sempre a portata di mano e la mappa del mondo appesa al muro. Il suo telefono si illumina costantemente di notifiche di chat con gli amici, con i quali va a cena al Patuscino e al Canteen, e poi a ballare. Nel weekend gli piace fare brunch, quindi già dal mercoledì prenota da L’Ov, e il Sabato pomeriggio si fa un giretto in centro. Durante la settimana è sacro il calcetto, così come le vacanze in Salento con la sua cumpa (dove compreranno tutti un braccialetto uguale sulla spiaggia). Si concede qualche serata al cinema (non si perde un film Marvel), mentre a casa guarda in tv Mare fuori o Gomorra. Potrebbe avere un passato da nerd, quindi una collezione di giochi di società o carte varie. Di lavoro fa controllo di gestione, o Crm in azienda, oppure l’ingegnere. Sta con una che lo tiene per le palle (una Gina o una Ginevra) e a cui fa da Boyfriend of Instagram, a Natale gli tocca regalarle la borsetta che tanto gli ha chiesto e se non la porta a cena fuori a San Valentino si becca una bella scenata. Quando lei non guarda, mette like e reaction a foto in costume di altre, ma vabe si fa per scherzare

2. IACOPO: L’IRENO

Architetto, grafico, fotografo, addetto alle luci, sound designer. Esteta ma solo in un settore specifico, spesso vestito di nero o comunque minimale, indossa Salomon nere, jeans scuri e qualche capo tecnico. Legge l’Internazionale e libri tipo monografie del suo architetto preferito. Su Spotify ha playlist di musica brasiliana o giapponese di nicchia. Si fidanza solo con tipe come lui, che fanno foto con l’analogica e si vestono di nero e condividono i suoi interessi (Irene, ovviamente). Ha amici che lavorano nel suo settore, quasi tutti vegetariani, che fanno vacanze a Berlino al fresco e vestiti di nero e abitano a Nolo, o vicino ai Navigli. Con loro fa cene in casa, pranzi alla Katsusanderia, brunch da PAN e aperitivi da Bene bene bene bar. Ha instagram ma posta solo foto di palazzi e alcune storie concetto con ombre e luci. In settimana va al cinema d’essai (non gli interessa lo sport), oppure sta a casa ad ascoltare musica sul giradischi, guardare film su Mubi, annaffiare le piante e fare foto di ambiente con la luce soffusa delle sue due lampade di design (il letto però è Ikea perché i soldi erano finiti). Al primo appuntamento divide il conto e non versa l’acqua, ma potete fargli domande super specifiche sulle sue passioni. Per gli anniversari regala bonsai, o corsi di fotografia o ikebana, ma comunque non crede troppo nelle feste e nel dirsi ti amo. Ovviamente è una cat person

3. FEDE: IL BIRRA E STELLE

Più normcore dell’Ireno anche se non privo di gusto, i vestiti li prende in blocco ai saldi, lavora anche lui in ambito creativo (spesso in agenzie pubblicitarie o che si occupano di digital), ha fatto le scuole pubbliche, ha vari interessi ma non troppo di nicchia. In settimana pratica sport tipo nuoto o corsa (ma sa andare in snowboard), vede ogni tanto gli amici e la ragazza, sente poco i genitori, se si innamora si fidanza ed è fedele e dice ti amo sin da subito. Ha avuto poche relazioni e tutte lunghe, crede nella famiglia ma non si deve sposare per forza. Gli piacciono appuntamenti semplici tipo in gelateria al pomeriggio con ragazze acqua e sapone con la collanina bel battesimo e la borsa Lazzari e alcuni pezzi vintage, dove si dimostra educato ma non necessariamente galante. Fa regali carini low budget ma pensati, sempre con biglietto e un fiore raccolto da qualche parte. Legge i libri cult del momento su Instagram e Tiktok e ascolta i podcast de Il Post, si muove in bici e ci tiene all’ambiente. In vacanza va col van o la bici e si ferma in piccole spiaggette in riserve naturali, spesso con il cane di taglia medio-grande appresso. Il estate gli piacciono le sagre e i circoli Arci. È abbonato a tutti i servizi streaming e gli piace la stand up comedy ma in generale guarda tutto perché deve stare sul pezzo per lavoro e non. La sua casa è arredata industrial, senza troppe cose in giro, giusto 4 vestiti e il proiettore. Non molla il suo telefono Android con il quale non posta su Instagram

4. CARLO ALBERTO: IL SUSANNO

Carlo Alberto a Milano si incontra di solito al Chiosco Mentana e B cafe (Susanno classico) o al N’ombra de vin (Susanno che non si vergogna di ostentare un po’). Lo riconosci  dall’abbigliamento: MAI pantalone corto, sempre in camicie di lino estate e maglioni di cashmere in inverno, mocassino tutto l’anno, in casa friulana, non sa cosa siano le sneakers. Molto galante e generoso, ti porta a fare romantici weekend fuori porta (rigorosamente con la borsa morbida, che il trolley fa cafone) e ti regala libri. In ogni conversazione droppa nomi con nonchalance tipo “la mia amica Bea” (Borromeo), la sua casa di famiglia è una villetta dietro Sissi o un 200mq nelle 5 vie, i suoi amici hanno tutti inspiegabilmente lavori poco impegnativi. In estate rimane sul mar Mediterraneo mentre in inverno va al caldo, magari a trovare amici in Colombia, viaggio deciso rigorosamente una settimana prima della partenza. Ogni weekend ha un matrimonio, o un battesimo, o una festa a tema in villa di amici susanni che si chiamano Orso, Delfina, Domitilla. Lavora come art advisor, oppure ha semplicemente hobbies strani tipo il rilegatore di libri, tanto deve solo gestire proprietà o collezioni d’arte di famiglia. Il papi ha la barchetta a vela o il motoscafo Riva che spesso gli presta, i fratelli sono sparsi per il mondo a fare volontariato o gestire gli hotel di famiglia a St barth e Venezia, nelle loro case in palazzi antichi con soffitti a cassettoni e mobili presi dalla seconda casa della nonna. Ha sempre ospiti in casa perché tutti girano per andare a trovare gli amici in Europa, fa spesa nella bottega sotto casa che ha il prosciutto buono, pranza rigorosamente in Latteria dove chiacchiera con la sciura Maria, cena in posti finto brutti tipo Tajoli. Ha una macchina volutamente vecchia come una Panda o una cabrio degli anni ‘90. Sui social, solo foto di gruppo che sembrano uscite da “il talento di mr Ripley”, con amici tutti vestiti in modo simile e bellissimi. I genitori sono professori, medici, professionisti di sinistra, o nobili parzialmente decaduti (in tal caso, di destra). Ovviamente non ha la tv, legge libri Adelphi e compra Il Foglio tutti i giorni. Come sport, il tennis e lo sci da quando era piccolo. Se non siete susanne o lontane cugine di Carlo Alberto e vi piace il genere, inutile anche solo tentare

5. MATTEO: BAMBA E GIN TONIC

Se sei una Ginny go for it: Matteo è il classico bocconiano che diventerà o è già avvocato in un grande studio, oppure è un dentista o un chirurgo. Il percorso che gli hanno garantito papà imprenditore e mamma casalinga per lavorare nella finanza è sempre quello: anno all’estero, poi Bocconi, poi master a Londra (poi si torna a Milano perché la vita è più comoda e cheap). Facile da riconoscere perché ti passa a prendere con la camicia bianca o celeste leggermente stretta sul petto, la Smart o la Mini e il Rolex Submariner al polso. Ovviamente andate a cena al Porteño, o al Dry, o al sushi (ma non all you can eat!). Non ha mai preso metro e non considera nemmeno di spostarsi in bici, al massimo prende la Vespa (nuova fiammante, casco in tinta). A casa, un loft in centro o a Citylife comprato già arredato perché non ha tempo per pensare ai mobili, ordina cibo con Glovo e si guarda film di Nolan nella sua tv enorme. Sul tavolo il Corriere (ma passa subito alle pagine dello sport, tanto le notizie le legge sull’Ansa online). Spesso leggermente narciso, si scrive con varie ragazze contemporaneamente e ha avuto tante ex molto appariscenti che sono durate poco perché tende a tradire. La borsa della palestra è sempre pronta (va la mattina prima del lavoro o le sere in cui non esce), la sua dieta di pollo e riso è ferrea. Nel weekend non rinuncia ai suoi gin tonic e spesso a qualche sostanza più forte dell’alcool e delle sue iqos. Le vacanze si passano a Madonna in inverno, a Ibiza e Mykonos in estate. Sulle app di incontri e su instagram, foto a petto nudo e con coktail in mano davanti al tramonto. Legge manuali di self empowerment e biografie dei suoi idoli (100% ha quella di Agassi) mentre ascolta musica techno e guarda le serie mainstream del momento. Ai date ti parla di criptovalute, della sua startup e del suo portafoglio virtuale e poi paga lui se no si offende

 

 

 

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4 Commenti

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  1. Isa

    22/08/2023 alle 12:39 AM

    Questi profili sono uno spasso e purtroppo fedeli alla realtà meneghina. Credo che il fatto che a Milano esistano persone che possano essere incasellate in determinate categorie sia sostanzialmente un appiattimento. E, aggiungo che sbracciarsi (come fanno in molt*) per corrispondere ad una categoria piuttosto che ad un’altra sia la chiara dimostrazione che Milano è una città sostanzialmente provinciale, di wannabies! Penso alle vere metropoli come New York o Londra dove tutto è trasversale e vario, difficilmente incasellabile,quindi mai scontato e banale! Chissà che anche Milano un giorno potrà dirsi fuori da queste mediocri dinamiche sociali!

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    • erica

      28/04/2024 alle 2:49 PM

      sono d’accordo, siamo ancora molto provinciali

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  2. Marzia

    17/08/2023 alle 10:48 PM

    Palese che il “Fede” è proprio il migliore

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  3. Margherita

    24/09/2020 alle 3:36 PM

    Susanni insidiosi!

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